Attivo negli animali a sangue freddo
Nel corso dell’evoluzione, un gene della rigenerazione, è rimasto attivo negli animali a sangue freddo. Accade negli anfibi, e negli animali come i rettili, invece in quelli a sangue caldo si è spento. La sua presenza è confermata anche nel anche nel Dna umano, ma è disattivato.
Scoperto un gene chiave
Nel corso dell’evoluzione è rimasto attivo negli animali a sangue freddo, come gli anfibi, mentre negli animali a sangue caldo si è spento. Descritto sulla rivista Cell Reports, il gene è stato identificato dal gruppo dell’Accademia delle Scienze Russa coordinato da Daria Korotkova. Infatti la ricercatrice lo ha individuato nel Dna della rana Xenopus laevis, studiata da tempo dai biologi dello sviluppo. Il gene si chiama ‘c-Answer’ ed è stato individuato utilizzando un particolare algoritmo informatico. Gli autori dello studio osservano che, spegnendo il gene nei girini di Xenopus laevis, gli animali sono incapaci di rigenerare la coda dopo l’amputazione.
Gene della rigenerazione negli anfibi
Dna e rigenerazione
Il gene della rigenerazione
spiega Korotkova – sovrintende alla produzione di una proteina di membrana, e nel corso dell’evoluzione si è conservato negli animali a sangue freddo. Il gene controlla la capacità in questi organismi di rimodellare parti del proprio corpo”. I ricercatori hanno inoltre dimostrato che una mancata regolazione di questo gene e un suo eccessivo funzionamento portano, non solo a una capacità di rigenerazione della coda e degli arti più precoce, ma alla formazione di una seconda testa nell’animale. “Segno – conclude Korotkova – dell’importante ruolo svolto da questo gene anche nello sviluppo cerebrale.