” Terapia intensiva: 7 su 10 sono no-vax”

Notizia ANSA di stamattina 4 gennaio 2022

“Rispetto ad un anno fa e’ cambiato il tipo di paziente ricoverato in terapia intensiva. 7 su 10 sono no vax,  ed anche negazionisti, quindi non negano solo vaccino ma l’esistenza stessa del Covid e l’utilità del cure.

Vi arrivano in condizioni gravissime, dopo settimane senza cure o con pseudo cure.

E spesso, una volta ricoverati in terapia intensiva, rifiutano procedure salvavita. Di conseguenza, la sopravvivenza di pazienti Covid che arrivano in terapia intensiva sta diminuendo rispetto a mesi fa”. Così all’ANSA, il presidente della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva (Siaarti) Antonino Giarratano. Egli  aggiunge: “in passato solo i malati oncologici terminali rifiutavano le cure, ora le rifiutano persone che possono esser salvate”. “Non era mai capitato prima – prosegue Giarratano di ricoverare in terapia intensiva soggetti che, sapendo che stavano andando in arresto cardiaco, rifiutassero le cure.

No vax

No vax

In alcuni casi

rifiutano persino la flebo con gli zuccheri o l’ossigeno per via nasale, perché ‘non sanno cosa ci sia dentro'”. Da nord a sud, la situazione è pesante: “abbiamo un numero inferiore di ricoverati in terapia intensiva, rispetto a un anno fa ma con un disagio più grave. Ciò perché non sono diminuiti i ricoveri in terapia intensiva non covid, come quelli dovuti a incidenti stradali e sepsi. Tra l’altro si avvicina anche il picco influenzale”. Un anno fa le cure scarseggiavano e bisognava capire come riuscire a curare tutti. Ora è il contrario: “abbiamo le intensive piene di persone che non vogliono esser curate”. L’altro lato della medaglia è “un popolazione sanitaria bombardata da minacce di azioni legali, che non ce la fa più. Perché quando hai pochi minuti per intubare o ventilare un paziente, spesso devi scegliere tra sottoporgli il consenso informato o salvargli la vita”. Questo, conclude Giarratano, “è aspetto totalmente nuovo che va deontologicamente e eticamente ristudiato, serve una rivalutazione normativa”.

negazionisti

NO VAX E NEGAZIONISTI

Ora che la variante omicron dilaga

insieme al rapido incremento dei ricoveri ospedalieri del nostro Paese, si registra anche quello di “casi di pazienti con quadri clinici severi correlati a Covid-19 che rifiutano il ricovero in Terapia Intensiva. Oppure rifiutano di sottoporsi a trattamenti di supporto vitale giudicati utili e appropriati dai medici curanti”. A scriverlo, in un documento pubblicato sul portale, è la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva (Siaarti), Gli anestesisti dicono che “per quanto le circostanze possano essere difficili e faticose, al rifiuto ripetuto e ostinato del paziente non deve far seguito il suo ‘abbandono'”.

L’allarme degli anestesisti

Nel testo dal titolo “Pandemia e rifiuto dei trattamenti di supporto vitale”, la Siaarti richiama “alcuni elementi di carattere generale. Anche se siamo in terapia intensiva non si può non prestare attenzione al consenso alle cure e il relativo percorso decisionale”. In preciso riferimento al Codice di Deontologia Medica, sottolineano che “nessun trattamento sanitario può essere imposto a chicchessia, anche se il trattamento diagnostico o terapeutico proposto sia un trattamento ‘salva vita’”. Anche laddove gli operatori sanitari si trovino ad avere a che fare con ‘negazionisti’ o ‘no-vax’, non devono mai venir meno un atteggiamento rispettoso e ‘non giudicante’, anche se questo rappresenta ‘un aspetto gravoso e doloroso per i medici e per gli infermieri’.

Dr. Trinchieri Stefano