Dove si trova “l’interruttore”
Individuato nel cervello l”interruttore’ nervoso che ci permette di focalizzare l’attenzione: è formato da fasci di fibre che collegano la corteccia cerebrale frontale con la struttura sottostante dei nuclei della base. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’Irccs Istituto Clinico Humanitas. I risultati, pubblicati sulla rivista Brain, aiuteranno i neurochirurghi a essere sempre più precisi negli interventi al cervello, per evitare di danneggiare regioni cruciali durante l’asportazione dei tumori.
Aree cerebrali
intervento cerebrale da sveglio
Come lo hanno scoperto
Per trovare l’interruttore dell’attenzione, i ricercatori hanno utilizzato l’innovativa combinazione di due tecniche di indagine. La mappatura del cervello intraoperatoria e l’analisi di neuroimmagini. Grazie alla stimolazione elettrica diretta del cervello, eseguita durante l’intervento di asportazione di tumori cerebrali in pazienti svegli e impegnati nell’esecuzione di test neuropsicologici. I ricercatori sono riusciti a identificare nei lobi frontali precisi siti di sostanza bianca posti sotto la corteccia che sono responsabili della capacità di focalizzare l’attenzione. Ciò accade su una specifica caratteristica di uno stimolo visivo ad eseguire così il compito richiesto.
Tecnica di analisi
La perturbazione di queste regioni cerebrali durante la stimolazione elettrica ha compromesso l’esecuzione del compito. Hanno scoperto così il loro ruolo cruciale nell’inibizione di interferenze e distrazioni. L’impiego di tecniche avanzate di analisi di neuroimmagine hanno poi permesso di individuare gli specifici fasci di fibre nervose coinvolte. Cioè i fasci fronto-striatali che collegano la corteccia frontale ai nuclei della base.
Cervello umano
Sviluppi futuri
La scoperta consentirà ai neurochirurghi di localizzare con precisione millimetrica queste regioni ed evitare di danneggiarle nel corso dell’asportazione di lesioni tumorali adiacenti, assicurando al paziente una migliore qualità di vita dopo l’intervento.