“Ortodontista | cosa può fare l’ortodonzia”
L’ortodontista
è un dentista o un odontoiatra specializzato in ortognatodonzia. Ha una formazione che integra fin dalla diagnosi la valorizzazione morfologica ed estetica del paziente.
Si avvale di protocolli di cura ideati secondo le più rigorose evidenze scientifiche, ed è particolarmente aggiornato sulle tecniche che permettono di accelerare il trattamento ortodontico.
Cosa fa l’ortodontista?
La prima visita ortodontica è un atto medico importante. Dopo un’attenta raccolta delle informazioni sulla salute generale del paziente, l’ortodontista:
a) valuta la posizione e la dimensione dei denti in arcata, lo spazio disponibile e lo stato di salute di denti e gengive;
b) poiché l’ortodontista è anche un odontoiatra, verifica che non vi siano carie, infiammazioni e che l’igiene orale sia adeguata;
c) osserva come le arcate si correlano tra loro durante la relazione (statica e dinamica) e valuta fonazione, deglutizione, masticazione e respirazione;
d) valuta come le arcate si inseriscono spazialmente nel viso, verifica, attraverso un’accurata analisi estetica, le proporzioni del viso e l’aspetto di labbra, guance, mento, naso e zigomi.
e) infine, esamina lo stato della articolazione temporo-mandibolare (ATM), il cardine attorno a cui la bocca si muove.
In genere dopo questa attenta visita, l’ortodontista:
a) capisce se c’è una malocclusione ed è il momento di intervenire, nel qual caso prescrive una serie di esami specifici per fare la diagnosi;
b) decide se avvalersi della collaborazione di altri specialisti, per correggere eventuali disfunzioni (logopedista, otorino, fisioterapista etc.);
c) stabilisce se inserire il paziente in controlli periodici personalizzati.
Ortodontista al lavoro
Ortodonzia fissa
Ortodonzia mobile
Apparecchio ortodontico mobile
Questo permette all’ortodontista di:
spostare i denti singoli, o gruppi di denti, nelle posizioni ideali.
Gli spostamenti si fanno grazie a molle, elastici e ganci montati sugli apparecchi ortodontici.
supervisionare la crescita delle basi ossee e la permuta dentale, per individuare il momento più opportuno per intervenire, con il massimo risultato.
guidare l’eruzione dentale per permettere ai denti di erompere in una posizione più favorevole;
indirizzare abitudini viziate e comportamenti dannosi, che possono interferire con un corretto sviluppo (succhiamento prolungato del ciuccio o del dito, respirazione orale, russamento, deglutizione atipica);
correggere eventuali alterazioni della crescita scheletrica e dentale (congenite o acquisite) attraverso l’uso di dispositivi (apparecchi ortodontici). Applicando forze selezionate per direzione ed intensità, si può modellare lo sviluppo della basi ossee e dei denti, nel rispetto di tutte le componenti del viso, per migliorare la funzione ed esaltare i tratti estetici unici di ogni individuo.
Dato che la diagnosi di ogni caso è unica, anche la soluzione terapeutica di ogni caso sarà unica. A volte infatti ci sono le indicazioni per intervenire precocemente quando la dentatura da latte è ancora presente, altre volte è preferibile intervenire quando tutti i denti permanenti sono in arcata.
Quali tipi di apparecchi ortodontici esistono?
Ci sono due tipi di apparecchi: quelli mobili e quelli fissi,. I mobili sono delle placche, anche voluminose, che si incastrano sui denti. Fanno parte di questa categoria anche gli apparecchi trasparenti, che come tutti gli apparecchi mobili, hanno un’azione limitatamente al tempo in cui permangono in bocca. I fissi sono costituiti da degli attacchi metallici ( brackets ) che si fanno aderire ai denti, collegati da fili, elastici o molle.