Il VIRUS può subire una mutazione.
La parola mutazione evoca naturalmente la paura di cambiamenti inaspettati e bizzarri.
In realtà, le mutazioni sono una parte naturale del ciclo di vita del virus e raramente hanno un impatto drammatico sulle epidemie. La mutazione è una conseguenza inevitabile dell’essere un virus.
Piuttosto, la mutazione è un aspetto abituale della vita per un virus a RNA. Poiché questi virus utilizzano una RNA polimerasi intrinsecamente incline all’errore per la replicazione, i loro genomi accumuleranno mutazioni durante ogni ciclo di copia. Inoltre, questi cicli possono verificarsi nell’ordine di ore, assicurando la generazione di una popolazione di virus diversificata all’interno di un singolo host infetto.
Varianti mondiali del covid-19
Come funziona la mutazione
Mentre questa straordinaria capacità di mutare alimenta il motore del cambiamento evolutivo, la maggior parte delle mutazioni ha un impatto negativo su alcuni aspetti della funzione del virus e viene rimossa dalla selezione naturale.
Una volta che il coronavirus ha infettato una cellula, il suo scopo è far sì che si costituiscano nuove copie del virus stesso, in modo da avere una progenie in grado di perpetuare la specie. Per cui, tutto quello che era presente nel virus che ha infettato la cellula dev’essere “copiato” e assemblato per formare nuovi virus. E per questo ci vogliono nuove copie del materiale genetico (=RNA) del virus stesso. Il macchinario essenziale per sintetizzare nuovo RNA si trova, in diverse forme, in tutti gli organismi e si chiama RNA polimerasi.
Mutazione genoma
Una “fotocopiatrice distratta”
Il macchinario è “distratto”, infatti ogni volta che fa una copia del materiale genetico originale, commette degli errori. Così la copia presenta delle differenze rispetto all’originale. Queste differenze sono le cosiddette mutazioni che si ripercuotono sulla struttura delle proteine del virus e sulla loro funzione. In questi giorni abbiamo sentito parlare della variante G614 del virus: bene, quello che è successo è che l’RNA polimerasi si è “distratta” facendo una copia del genoma virale, e ha cambiato una base cioè un “mattoncino” di RNA. Questo ha causato una mutazione della proteina Spike nella posizione 614, per cui l’effetto sulla struttura e funzione dovrà essere valutato sperimentalmente per capirne le conseguenze. In ogni caso, queste mutazioni hanno delle conseguenze sul virus, cioè possono essere neutre, vantaggiose o svantaggiose.
RNA polimerasi
Evoluzione del virus
Dal prototipo di Wuhan sono già avvenute migliaia di mutazioni. Queste ci consentono di tracciare l’evoluzione del virus e classificare i diversi genotipi, che hanno un unico progenitore. Finora nessuna di queste mutazioni è stata correlata con un aumento della virulenza. Dunque non c’è una capacità del virus di fare più male, di uccidere di più.
Un virus mutato inizierà a circolare se questa mutazione gli dà un vantaggio per il suo ciclo vitale. Ciò può voler dire essere più abile nell’infettare cellule umane. per esempio. Ma può provocare meno danni nell’organismo ospite. Ciò perchè un virus altamente letale è destinato a scomparire per mancanza di ospiti.
Dr. Trinchieri Stefano