“Il sangue svela la gravita’ del Covid”
Spia sanguigna
Scoperta nel sangue una ‘spia’ che permette di predire la gravita’ della Covid-19. Ciò fin dalla comparsa dei primi sintomi. Si tratta della molecola sfingosina-1-fosfato, cruciale per la risposta immunitaria e l’integrità dei vasi sanguigni. Perciò il suo dosaggio con un esame del sangue consente di valutare l’aggressività della malattia in ciascun paziente. Quindi ciò ci permette di intervenire in maniera tempestiva. Lo dimostra uno studio tutto italiano. Tale studio è frutto della collaborazione tra l’Universita’ degli Studi di Milano, il Policlinico di Milano e l’Aeronautica Militare con l’Istituto di Medicina Aerospaziale di Milano. I risultati sono pubblicati sulla rivista Embo Molecular Medicine.
Sfingolipide
Lo studio:
La ricerca, condotta sul sangue di 111 pazienti, dimostra che bassi livelli di sfingosina-1-fosfato sono associati a maggior pericolo. Quindi a una maggiore probabilità di sviluppare un quadro clinico grave. Tale quadro clinico richiede, di norma, il ricovero in terapia intensiva. Quindi bassi livelli di questa sostanza oltre a indicare una gravità maggiore comportano un’aumentata probabilità di decesso. E tutto ciò solo con un esame del sangue!
Sfingolipide
Ma che cos’è la sfingosina-1-fosfato?
è uno sfingolipide del sangue, noto per essere coinvolto in maniera critica nella regolazione di risposte biologiche fondamentali. Precisamente si tratta di lipidi complessi contenenti la sfingosina, un amminoalcol a lunga catena, legato, ad un acido grasso saturo Queste risposte sono la proliferazione, il differenziamento, la motilità e la sopravvivenza cellulare. Inoltre è noto per essere implicato in importanti eventi biologici e patologici come lo sviluppo vascolare, il traffico linfocitario, l’angiogenesi e il cancro.
Altresì è importante notare che molti studi recenti avvalorano il concetto che numerosi ormoni, fattori di crescita e neurotrasmettitori regolano la produzione di S1P. Inoltre l’azione paracrina cioè su cellule di altro tipo, e l’azione autocrina, cioè l’azione su cellule dello stesso tipo, del lipide a sua volta media almeno in parte i loro specifici effetti biologici.