Ai pazienti sembrerà semplicemente di mettere un cerotto. E invece staranno assumendo farmaci per curare il cancro. È la promessa di uno studio presentato il Fall 2019 National Meeting dell’American Chemical Society da un gruppo di ricercatori del Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston. Il loro obiettivo era sviluppare un vaccino contro il melanoma. Anziché ricorrere alla classica e fastidiosa iniezione, hanno studiato un metodo rapido, indolore e non invasivo. L’aspetto è proprio quello di un cerotto, ma dotato di microaghi per il rilascio localizzato del farmaco. Basta solo un minuto per somministrare una quantità con effetti terapeutici rilevanti, come confermano i risultati ottenuti sui modelli animali e su campioni di pelle umana.
Un cerotto per il melanoma
Il bersaglio è il melanoma. Un tumore della pelle particolarmente aggressivo. A livello mondiale ci sono circa 100.000 nuovi casi l’anno, 7.000 solo in Italia, con un’incidenza in crescita. Ma aumenta anche la sopravvivenza, merito di terapie innovative che sfruttano il sistema immunitario. Già da qualche anno, tuttavia, la ricerca non si limita a individuare nuovi farmaci. I ricercatori studiano anche il metodo migliore per somministrarli. E nel caso del melanoma, data la posizione che lo rende facilmente accessibile, molti ricercatori sono del parere che un giorno i cerotti potranno sostituire le siringhe. Con tutti i vantaggi di un trattamento locale rispetto a uno sistemico: più mirato e con meno effetti collaterali.
Melanoma cutaneo
Non è il primo cerotto realizzato con questo scopo, ma
probabilmente è uno dei più veloci a svolgere il proprio compito. I suoi predecessori, infatti, potevano impiegare anche 90 minuti per una somministrazione efficace. Il farmaco infatti veniva posizionato sul cerotto formando una specie di pellicola, che risultava però piuttosto “appiccicosa” e di conseguenza il rilascio avveniva lentamente. Il cerotto messo a punto dai ricercatori del MIT, invece, ha una struttura chimica unica ed è formato da un polimero sensibile alle variazioni di pH: a contatto con la pelle, che ha un pH leggermente acido. Il farmaco si stacca con facilità e viene impiantato dai microaghi sotto la cute. Il processo avviene molto velocemente, in un solo minuto.