Lo sbiancamento dentale
è un trattamento estetico molto richiesto e alla moda. Denti bianchi e sani rappresentano, infatti, una delle caratteristiche estetiche più ambite e ricercate. Chi oggi, uomini o donne che siano, non vorrebbe un sorriso candido e accattivante che colpisca positivamente l’interlocutore?
Ma che cos’è esattamente lo sbiancamento dentale?
Sotto questo termine rientra, genericamente, qualsiasi trattamento che porta i denti ad apparire più bianchi.
Indicazioni:
Lo sbiancamento denti è indicato per trattare le discromie dentali (alterazione del colore).
I denti possono essere resi più bianchi in due modi: per sfregamento (sbiancamento meccanico), oppure con sostanze decoloranti (sbiancamento chimico). Come accennato, lo sbiancamento professionale (bleaching) deve essere effettuato in ambulatori dentistici direttamente dall’odontoiatra o, eventualmente, dall’igienista dentale. Prima di procedere con qualsivoglia metodica di sbiancamento, è necessario eseguire un’accurata pulizia dentale (o detartrasi, che dir si voglia), allo scopo di rimuovere tartaro, placca ed eventuali pigmentazioni esterne.
Quanto dura nel tempo uno sbiancamento? Un trattamento di sbiancamento professionale in teoria dura da 5 a 10 anni.
Con cosa si fa lo sbiancamento? I mezzi sbiancanti più diffusi in ambito professionale sono rappresentati dal gel a base di perossido di idrogeno al 38% e dal gel a base di perossido di carbammide al 45%.
Quante sedute ci vogliono e quanto dura una seduta? Il perossido di idrogeno viene applicato direttamente sulla superficie dentale e necessita di 2-4 applicazioni da 15 minuti ciascuna che possono essere effettuate in una o più sedute.
Controindicazioni:
La presenza di carie, tartaro o gengiviti impone una preventiva risoluzione del problema. L’intervento, inoltre, è sconsigliato ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni e alle donne in gravidanza o nel periodo di allattamento.
La seduta di bleaching con agenti sbiancanti può variare dai 40 ai 60 minuti.