“Sorridere fa vivere meglio”
La scoperta di Darwin
Sorridere è un gesto naturale per la nostra specie. Charles Darwin fu il primo a ipotizzare che si trattasse di qualcosa di innato e universale, al pari delle emozioni che veicola. Tutti nasciamo programmati per sorridere, e provare gioia e divertimento nel farlo. E il binomio è tanto stretto che gesto ed emozione sono pressoché indistricabili. Impossibile non sorridere quando si è allegri, e al contempo, è sufficiente sorridere, anche per finta, per veder migliorare di colpo il nostro umore. Questa ipotesi, che emerge direttamente dai lavori del padre dell’evoluzione, è stata definita ipotesi del feedback facciale.
sorridere
emozioni umane: non c’è gioia senza un sorriso
Un nuovo studio internazionale, ha cui a partecipato anche l’Italia, vorrebbe mettere finalmente la parola fine alla vicenda. Utilizzando un’ampia batteria di test, e una platea di “cavie” provenienti praticamente da tutto il mondo. Gli autori ritengono infatti di aver dimostrato che il feedback facciale è effettivamente in grado di modificare il nostro umore. Questo ci rende un po’ più felici anche quando fingiamo semplicemente di sorridere.
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La teoria
L’ipotesi del feedback facciale viene fatta risalire a Darwin, e più in particolare a una delle sue opere più tarde, e meno conosciute: “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali”, del 1872. Il libro è dedicato a dimostrare che le espressioni e la mimica con cui gli esseri umani esprimono le proprie emozioni sono innate. Non vengono cioè apprese, ma sono già presenti nel nostro repertorio comportamentale alla nascita. Il sorriso è frutto di un processo evolutivo che ne ha plasmato l’aspetto e fissato le caratteristiche, rendendole ereditarie. Le emozioni e i gesti con cui le esprimiamo sono dunque tanto legati tra loro, spiega darwin che: “Persino la simulazione di un’emozione tende a suscitarla davvero nella nostra mente”