“Scarlattina | Lo streptococco torna a circolare”

I casi nelle scuole stanno aumentando

la scarlattina torna a far parlare di sé. Lo stop delle misure restrittive dovute alla pandemia  spinge alcuni patogeni a tornare a circolare intensamente. Ma niente allarmismi o eccessive preoccupazioni. Perché se adeguatamente trattata, l’insorgenza di complicanze dovute alla scarlattina è davvero rara. Anche per chi è incinta. Oggi, infatti, non esistono indicazioni che possano far sospettare la pericolosità per il feto. Naturalmente è meglio evitare contatti stretti con le persone malate. Ecco, quindi, di cosa si tratta, come riconoscerla da altre malattie simili, come la rosolia, e come curarla.

Scarlattina corpo

Una malattia causata da un batterio

La scarlattina fa parte delle malattie infettive esantematiche. Essa causa una eruzione cutanea (esantema) di colore rosso scarlatto. E’ molto simile a quella che provocano il morbillo, la rosolia, la quinta e la sesta malattia, e perciò confusa spesso. Ma a differenza di tutte queste patologie che sono provocate da un virus, la scarlattina è l’unica causata da un batterio. Parliamo dello Streptococco beta emolitico di gruppo A. Lo Streptococcus pyogenes, che produce una tossina responsabile delle macchioline rosse sul corpo, chiamata tossina pirogenica.
La scarlattina, che non dà immunità e per cui non esiste un vaccino.
Più frequente nei mesi invernali, la malattia, la cui diagnosi di conferma avviene tramite un tampone faringeo, è molto contagiosa. Essa infatti si trasmette per via aerea con le goccioline di saliva, muco, tosse e starnuti e presenta un periodo di incubazione breve, compreso tra i 2 e 5 giorni.

I sintomi

Compaiono bruscamente, manifestandosi inizialmente con febbre sopra i 38 gradi, brividi, nausea, vomito, mal di testa e faringite. Entro 12-48 ore, quindi, compare l’esantema, che solitamente comincia dall’inguine, ascelle e collo, per poi espandersi al torace, pancia, schiena, braccia e gambe. L’eruzione, ricordiamo, consiste in puntini rossi fittissimi e vicini, che fanno sembrare la cute come la carta vetrata. Il viso, anche se non è mai raggiunto dall’esantema, può divenire molto arrossato, come dopo aver preso molto sole. Ad eccezione della zona intorno alla bocca che rimane pallida. A volte, la lingua può ricoprirsi di una patina bianca che, dopo qualche giorno, scompare lasciando la lingua rossa e con le papille gonfie lingua a fragola. Altri segni caratteristici sono il segno della mano gialla (spingendo la mano sull’addome, l’esantema scompare e rimane l’impronta gialla delle dita)

lingua e scarlattina

Curarla con gli antibiotici

Oltre al riposo, all’idratazione e all’uso del paracetamolo o ibuprofene in caso di febbre alta, per trattare la scarlattina servono gli antibiotici. Tra questi, per esempio, c’è l’amoxicillina, che si prende per bocca per dieci giorni, o la benzatin-penicillina, tramite una singola iniezione. Dopo 48 ore dall’inizio del trattamento antibiotico, chiariscono i pediatri, i bambini possono tornare a scuola. “Un adeguato e tempestivo trattamento antibiotico (sempre sotto stretto controllo del medico, ndr.) debella l’infezione e le complicazioni sono diventate rare.

scarlattina gola

Complicanze

Durante la malattia, ad esempio, l’infezione può diffondersi, provocando ascessi intorno alle tonsille, sinusite, otite e polmonite. Le complicazioni post-infettive della scarlattina – concludono gli esperti – sono oggigiorno rare. Esse comprendono la malattia reumatica (febbre reumatica) che colpisce le valvole cardiache e le articolazioni. La glomerulonefrite che colpisce i reni e la corea di Sydenham che colpisce il sistema nervoso provocando movimenti involontari di braccia e gambe (il cosiddetto ballo di San Vito)”.