Patologie cardiache e rischi dal dentista
Le persone affette da patologie cardiache devono prestare particolare attenzione quando si rivolgono al dentista, poiché alcune procedure odontoiatriche possono rappresentare rischi per la salute del cuore.
La relazione tra salute orale e cuore è ben documentata: infezioni e infiammazioni della bocca possono contribuire alla formazione di placche aterosclerotiche e aumentare il rischio di eventi cardiovascolari come infarto o ictus.
Uno dei principali rischi associati alle procedure dentali in pazienti cardiopatici è rappresentato dall’introduzione di batteri nel flusso sanguigno, in particolare durante interventi invasivi come estrazioni, devitalizzazioni o pulizie profonde. Questa batteriemia può scatenare endocardite infettiva, un’infezione delle pareti interne del cuore, particolarmente pericolosa in soggetti con valvole cardiache artificiale o difetti congeniti. Per prevenire tale complicanza, i pazienti con patologie cardiache devono assumere profilassi antibiotica 1 ora prima delle procedure dentali, seguendo le indicazioni del dentista.

Patologie cardiache. Per non correre rischi parla col dentista
Inoltre, alcune procedure odontoiatriche possono causare dolore o sanguinamento eccessivo, che rappresentano uno stress fisico e emotivo per il cuore. In soggetti con insufficienza cardiaca o angina stabile, questo può portare a complicazioni come aritmie o crisi cardiache. È fondamentale che il dentista sia a conoscenza dello stato di salute del paziente e adatti le tecniche e i farmaci di conseguenza.
Infine, l’ansia e lo stress legati alle visite odontoiatriche possono aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, favorendo eventi avversi. Per questi motivi, è consigliabile che i pazienti con patologie cardiache pianifichino le visite in collaborazione con il loro cardiologo, e che il dentista adotti misure di cautela, inclusa un’adeguata sedazione se necessario. La comunicazione tra dentista e medico curante è cruciale per garantire interventi sicuri e protetti per il paziente cardiopatico.
