“Green pass”

Come funzionerà il green pass per muoversi tra regioni:

Il green pass, o certificazione verde, potrà essere rilasciato in una di queste tre condizioni:
1- aver completato il ciclo vaccinale per Covid-19.
2- essere guariti dalla malattia.
3- essere risultati negativi a un test molecolare o antigenico rapido.
Nel primo e nel secondo caso il pass sarà valido 6 mesi, mentre nel terzo caso solo 48 ore dal momento del test.
Il green pass verrà rilasciato, su richiesta dell’interessato, dalle autorità sanitarie/farmacie che hanno effettuato la vaccinazione o il tampone. Sarà rilasciato dalla struttura clinica o dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta da cui si è stati in cura a seguito della malattia e che ne attesta la guarigione.

green pass digitale

green pass digitale

Valido tra regioni e in Europa

Qualora venga richiesto, il green pass potrà essere esibito in formato cartaceo e digitale, e potrà essere utilizzato anche per spostarsi nei vari stati membri dell’Ue. Per chi viaggia tra regioni e province autonome arancioni e rosse per motivi di lavoro, salute o necessità, il green pass non sarà necessario, comunque, sarà sufficiente l’autocertificazione, secondo le regole già in vigore.

green pass cartaceo

green pass cartaceo

I dubbi degli esperti

Gli esperti, con più o meno veemenza, storcono il naso di fronte a questa decisione presa dalla politica sul green pass. In particolare per la concessione del pass per 48 ore a chi risultasse negativo al tampone. Il test antigenico rapido o quello molecolare fotografano la condizione della persona nell’istante in cui il materiale biologico viene prelevato. Però non possiamo sapere cosa accadrà nelle 48 ore successive. La persona potrebbe essere già entrata in contatto col virus nel momento del tampone ma non risultare ancora positiva per via di una bassa carica virale.  Inoltre potrebbe essere contagiato nelle ore successive al test.

E’ una misura iniqua?

Anche aver completato il ciclo vaccinale non è una garanzia di sicurezza assoluta. I vaccini non proteggono al 100% dalle forme sintomatiche. Inoltre c’è la possibilità che un vaccinato asintomatico contribuisca a far viaggiare il virus. Per questi motivi, pur riconoscendo la necessità di trovare sistemi che consentano una maggiore libertà di movimento e di ripresa delle attività economiche, gli esperti mettono in guardia su un possibile aumento dei contagi, e sulla utilità relativa del green pass.

Molti, inoltre, fanno notare come il green pass possa essere discriminatorio. Ciò perché inevitabilmente dividerà i cittadini in chi si potrà spostare e chi no. I giovani in salute, per esempio, che non si sono ammalati e per i quali non è ancora arrivato il turno della vaccinazione, saranno costretti a eseguire tamponi ogni due giorni per potersi spostare liberamente?

Dr. Trinchieri Stefano