IL SEGRETO DELL’IMMORTALITA’
la “medusa immortale” è la turritopsis dohrnii, una piccola specie di medusa originaria del Mediterraneo. E’ comunemente conosciuta come medusa immortale e il suo soprannome è da prendere alla lettera. Ciò avviene grazie alla sua capacità di ritornare a uno stadio sessualmente immaturo. Cioè, invece di soccombere a una morte inevitabile, questa piccola creatura custodisce il segreto della vera immortalità biologica.
Gli scienziati hanno scoperto per la prima volta la medusa immortale nel 1883, quando l’hanno trovata nuotare nelle calde acque del Mediterraneo.
Ma ci volle un altro secolo perché gli scienziati scoprissero le abilità straordinarie di questa specie. La lunga vita della medusa immortale non è una benedizione ultraterrena, ma un tentativo di salvarsi dai pericoli del mare profondo.
medusa immortale
Nel 1996 la scoperta
Proprio in quell’anno i ricercatori hanno pubblicato uno studio su una piccola specie di medusa in grado di ritornare, da individuo adulto e solitario, al suo stato giovanile, ingannando così la morte. Diventa così potenzialmente immortale. Se non viene consumata dai predatori e continuando ad essere sostenuta dal suo ambiente, la medusa immortale può ripetere questo ciclo indefinitamente e vivere per sempre. Fino ad oggi, la medusa immortale rimane l’unico animale immortale conosciuto.
Tutte le meduse attualmente conosciute esistono in due forme. La forma polipo e la forma medusa. Ma mentre la maggior parte delle meduse passa dalla forma di polipo a quella di medusa prima di soccombere all’inevitabile fine del loro ciclo di vita, la turritopsis dohrnii possiede la capacità di passare da una fase all’altra e viceversa, ingannando così la morte. Lo fa attraverso un processo noto come transdifferenziazione, che sostanzialmente è la trasformazione di una cellula matura in un altro tipo di cellula matura.
medusa immortale
Invece di morire
come ogni altra creatura, la minuscola medusa immortale ritrae per prima cosa i suoi tentacoli. Poi si trasforma in una massa informe, quindi scende sul fondo dell’oceano e ritorna poi al suo stadio di polipo nel giro di tre giorni. Gli scienziati hanno scoperto che il nuovo polipo è geneticamente identico alla medusa originale. E’ però una versione giovane di essa. Per fare una similitudine, è come se una farfalla si trasformasse in bruco, poi di nuovo in farfalla e così via.
Chissà, forse in futuro la scienza sarà in grado di sfruttare le conoscenze di questa medusa immortale per manipolare le nostre cellule e consentirci di vivere per sempre. Io l’avrei chiamata: Benjamin Button