” Proteina N | ultima frontiera anti Covid-19″
Scoperta nuova proteina del Covid-19
Parliamo di una proteina nucleocapsidica chiamata proteina N. Si trova nella parte interna del virus, e non sulla superficie esterna come la Spike. E’ inoltre presente anche nelle versioni mutate di Sars-Cov-2 attualmente in circolazione.
Gli attuali vaccini anti-Covid sono sviluppati su una proteina di “membrana” del virus che può facilmente mutare. Le mutazioni danno origine a nuove varianti, come quella inglese, la sudafricana e la brasiliana. La proteina N si trova invece, all’interno del virus. Essa risulta protetta dalle pressioni ambientali che causano le mutazioni della proteina Spike e quindi le varianti. Nel sangue, però la proteina N è ben presente. Infatti, dopo essere stata rilasciata dalle cellule infette, induce una forte risposta immunitaria che porta allo sviluppo di anticorpi protettivi.
Proteina N
Bersaglio ideale
A suggerirla come bersaglio ideale per trattamenti e vaccini è un team di ricerca della Penn State, un’università pubblica della Pennsylvania con sede a State College, negli Stati Uniti.
“Tutti stanno studiando la proteina Spike, ma ci sono meno ricerche in corso sulla proteina N”. Questo lo ha affermato Michael Casasanta, primo autore dello studio e borsista post-dottorato della Penn State presso il laboratorio della professoressa Deb Kelly a capo della ricerca.
I ricercatori hanno esaminato le sequenze delle proteine del covid-19 nell’uomo e in diversi altri animali da cui si ritiene abbia avuto origine Sars-Cov-2, come pipistrelli, zibetti e pangolini. In tutte le ricerche hanno rinvenuto questa proteina.
proteina N
Con il microscopio crioelettronico
risultano evidenti sia la proteina N nella sua completezza, sia il sito della proteina dove si legano gli anticorpi. La cosa importante è che le ricerche rivelano che questa porzione proteica eè altamente conservata in tutti i campioni analizzati.
Una scoperta che ha dunque suggerito il possibile impiego della proteina N come bersaglio per lo sviluppo di terapie contro qualsiasi variante del coronavirus.
La proteina di N modula così la risposta immunitaria innata del paziente e diminuisce la risposta antivirale, predisponente all’infezione severa. La proteina virale N potrebbe essere un aspetto chiave nello sviluppo degli agenti terapeutici che specificamente ed efficientemente blocchi la replica di coronavirus, la trascrizione e l’installazione virale.
Un trattamento indirizzato al sito di legame della proteina N potrebbe quindi aiutare a ridurre l’infiammazione e altre risposte immunitarie durature legate a Covid-19, specialmente nei pazienti che manifestano sintomi persistenti”.
Dr. Trinchieri Stefano