” Decalogo per vivere 100 anni | ecco la dieta”
1)la dieta vegana,tanto di moda ultimamente, non è “il massimo”
perchè si avvale di una scelta alimentare orientata totalmente sui prodotti di origine vegetale e pertanto prescinde da ogni rischio legato ai cibi derivanti dagli animali: dislipidemie, coronaropatie, iperuricemie ecc.
Naturalmente il rischio cardio-vascolare associato alla dieta vegana è senz’altro minore rispetto ad una dieta tradizionale contenente grassi animali saturi e colesterolo. Ciò non toglie che tutte le altre carenze del caso, aumentino significativamente il rischio altre complicanze nutrizionali. Tra queste ricordiamo: osteoporosi, anemia perniciosa, anemia sideropenia, ipotiroidismo, neuropatie e spina bifida nel feto. Per queste ragioni, l’adozione della dieta vegana richiede un’attenta supervisione medica in grado di prevenire o colmare eventuali carenze alimentari attraverso l’uso ponderato di integratori specifici ed alimenti fortificati.
L’apporto di cobalamina (vit. B12), di calciferolo (vit. D), acidi grassi essenziali appartenenti alla famiglia omega 3 e verosimilmente calcio, zinco e ferro, risulta insufficiente e necessita dell’integrazione o del compenso farmacologico. Pertanto, la dieta vegana non è un regime alimentare consigliabile, specie in periodi “delicati” della vita come l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza, l’allattamento e la terza età.
Insomma mangiamo più frutta e verdure di tutti i generi, alleggerendo la dieta di carne pane e pasta, favorendo il pesce legumi e verdure, Questo è ciò che dobbiamo fare.
Cosa fare?
2)dosare le proteine: 70 /80 gr. di proteine al giorno, per un individuo di taglia e corporatura media, vanno più che bene.
La quantità proteica alimentare deve aumentare un poco dopo i 65/70 anni per non perdere massa muscolare
3)Ridurre al minimo grassi saturi,quelli di derivazione animale, e zuccheri cattivi.I carboidrati complessi, che sono quelli buoni, si trovano nella frutta, verdura, cereali, pane, riso e pasta. A differenza degli zuccheri semplici, questi non vengono assorbiti rapidamente, dando così la possibilità di “bruciarli” prima di essere convertiti in grasso. Oltre ciò hanno un maggiore valore nutrizionale.
Carboidrati cattivi
Invece gli zuccheri o carboidrati semplici (cattivi) forniscono energia rapida perchè vengono digeriti e assimilati subito e se non vengono utilizzati si convertono in grasso. Questi zuccheri o carboidrati sono principalmente presenti nello zucchero raffinato, dolci e bevande gassate.
Grassi saturi
Grassi insaturi
Occhio al girovita
Utilizziamo solo acidi grassi insaturi
(contenuti nella frutta secca, nel pesce azzurro e nell’olio di pesce e nell’olio d’oliva).
4)Apportare tutti i nutrienti cioè proteine acidi grassi essenziali (omega 3 e omega 6) vitamine minerali e zuccheri buoni.
5)Utilizzare il più possibile gli alimenti stagionali e piatti poco elaborati.
6) Se sei in sovrappeso fai due soli pasti più uno spuntino a basso valore calorico ma nutriente
7) Mangiare entro le dodici ore:
se cioè fai colazione alle otto ultima l’alimentazione con la cena alle ore 20.
8) Mangia quello che ti piace senza crearsi un “problema alimentazione” pur rispettando ciò riportato sopra, cercando di gustare quello che mangiamo senza “strafogarsi” ingozzandosi per placere i morsi della fame. Fai esercizio fisico.
9)Controllare il girovita: nelle donne la circonferenza intorno all’ombelico non dovrebbe superare gli 88 cm e nell’uomo il limite è 102. Un girovita più grande comporta tutta una serie di problematiche complesse che sono in antitesi con la vita sana e lunga.
Dieta “mima digiuno”
10) Fare ogni tre/sei mesi 5 giorni di dieta “mima digiuno”.
Sistema della Dieta Mima Digiuno:
Adottare periodicamente la dieta mima digiuno aiuterebbe a “resettare il corpo”.
Sembra che digiunando per brevi periodi, invece di soffrire, il corpo diventi più forte eliminando le principali fonti di malattia.
Il metodo è chiamato Dieta Mima Digiuno e consentirebbe di nutrirsi mantenendo gli stessi effetti del digiuno a solo acqua.
Gli effetti riguarderebbero tutti i tessuti e i sistemi: immunitario, muscolare, epatico, nervoso ecc.
Vengono interessate
dalla dieta mima digiuno soprattutto le cellule cancerose; tuttavia si sono osservati effetti benefici anche sulla sclerosi multipla (eziologia autoimmune).
Infatti, in uno studio di Longo effettuato sui topi, ogni ciclo di dieta mima digiuno è stato in grado di distruggere una componente autoimmune nociva, sostituendola con una fisiologica.
Sul 50% dei topi si è osservata una forte diminuzione dei sintomi della sclerosi multipla e nel 20% una regressione completa di questi sintomi.
La dieta mima digiuno dura 5 giorni, nei quali l’introito energetico scende progressivamente dal giorno 1 (1.000kcal) al giorno 5.
Gli alimenti sono esclusivamente di origine vegetale e apportano principalmente carboidrati e pochi grassi di tipo insaturo.
Citando la fonte ufficiale del sistema:
“Lo schema calorico prevede che il primo giorno si assumano circa 1000 kcal divise tra 34% di carboidrati, 56% di grassi e 10% di proteine.
Nei 4 giorni successivi si scende a 750 kcal, divise tra 47% di carboidrati, 44% di grassi e 9% di proteine.
Un esempio super semplificato del regime da mantenere nei 4 giorni a 750 kcal potrebbe essere: 400 g di zucchine, 300 g di cappuccio rosso, 300 g di carota, 250 g di cipolla, 20g di olio extra vergine d’oliva e 20 g di noci.”
Benefici
I potenziali benefici della dieta mima digiuno (osservati sui topi e tuttora in corso di verifiche sull’uomo) sono:
Riduzione del 50% per il rischio di tumori.
Posticipazione dell’età potenzialmente a rischio di malattia e aumento del periodo di salute.
Inoltre, le persone che hanno già provato la dieta mima digiuno hanno riscontrato:
Riduzione ponderale fino a 2kg, buona parte dei quali imputabili al contenuto del tessuto adiposo viscerale.
Aumento dei corpi chetonici: indice di utilizzo metabolico dei grassi.
Riduzione del marcatore flogistico ematico CPR (proteina C reattiva).
Riduzione pari al 50% del IGF-1 (fattore di crescita insulino simile 1 stimolato dal GH).
In seguito al ripristino della dieta consuetudinaria i valori tendono a normalizzarsi. Tuttavia, dopo almeno 3 cicli di dieta mima digiuno i parametri risultano mediamente più bassi .