“Alitosi | cattivo odore dell’alito”
I suggerimenti della dottoressa Beatrice Solaroli, la nostra igienista
Ti è mai capitato di sentire un odore sgradevole nell’alito?
Hai mai il timore che, anche tu, mentre parli possa esserne portatore?
Spesso chi ti è vicino lo percepisce ma per evitare discussioni imbarazzanti non te lo dice!
Stiamo parlando di alitosi!
Si ritiene che circa il 40% della popolazione possa soffrire abitualmente di alito cattivo. Ciò indipendentemente da genere, età, classe sociale. Inoltre è dimostrato che la metà della popolazione abbia sentito, almeno una volta, una certa preoccupazione per lo stato del proprio alito.
Quali sono le cause?
Seppure il termine clinico alitosi è relativamente recente, si tratta delle affezioni più antiche e con più forte impatto nei rapporti sociali. La consapevolezza di soffrire di alito cattivo ha conseguenze psicologiche e manifestazioni comportamentali visibili. Per esempio l’atto di coprirsi la bocca mentre si parla. Mantenere una maggior distanza interpersonale o evitare i rapporti sociali sono solo alcuni esempi.
Nonostante la crescente importanza attribuita a livello sociale, in special modo per il grave impatto che ha sulla qualità della vita delle persone affette, vi è ancora una diffusa disinformazione.
Cause orali: Batteri e solfati volatili.
Le cause orali sono da correlare all’azione di batteri su strati di materia organica che frequentemente causano cattivo odore. Uno dei fattori che vi contribuisce, è la presenza di sangue. infatti, oltre a facilitare lo sviluppo del Porphyromonas gingivalis, può generare composti volatili.
La cattiva igiene orale fu una delle prime cause di alitosi identificate in epoca antica. Studi epidemiologici hanno dimostrato che quanto è più scarsa l’indice di igiene orale, maggiore è la concentrazione di composti sulfurei volatili (CSV) presenti nell’aria aspirata. E’ stato inoltre dimostrato che in pazienti senza alitosi, un programma di igiene che includa una sessione di profilassi professionale e motivazione e istruzione all’igiene domiciliare, è in grado di ridurre il sanguinamento gengivale e i livelli di CSV orali fino a un 34%.
Al contrario di quello che la maggior parte delle persone possa pensare, l’utilizzo del filo interdentale e la pulizia regolare della lingua sono più decisivi nel controllo dell’alitosi piuttosto che l’impiego regolare di collutori.